Duemila anni di storia… e non sentirli.

Il Castello di Zumelle si erge sulla cima di un colle a strapiombo sul corso del torrente Terche. Il primo nucleo di un castello fortificato, a Zumelle, risale probabilmente al I secolo d.C., quando i Romani stavano consolidando la loro influenza sulla Valbelluna. La costruzione presumibilmente si innalzava dove oggi si trova il nucleo principale del castello, in una posizione strategica per monitorare il transito sulla via Claudia Augusta Altinate (o su una sua variante). Durante le invasioni barbariche, il castello divenne il centro del sistema difensivo locale, prima di essere pesantemente rovinato e cadere in disuso. L’intreccio tra storia e leggenda racconta che il nucleo principale venne ricostruito e ampliato dai Goti (ad opera di Genserico) attorno al 540 d.C. La leggenda racconta che Genserico si stabilì nel castello bellunese. E dal matrimonio con l’ancella Eudosia, racconta la leggenda, nacquero due gemelli, da cui il toponimo Zumelle.

Il Castello di Zumelle ebbe un ruolo chiave per la storia della Valbelluna e del Veneto Settentrionale per tutto l’Alto Medioevo, quando fu coinvolto in sanguinose lotte feudali. Ricostruito nel 1311 da Rizzardo da Camino, signore di Treviso, Belluno e Feltre, il castello cadde successivamente in rovina. Con l’arrivo della Serenissima e delle armi da fuoco, le fortificazioni di Zumelle divennero di fatto inutili. Il maniero venne restaurato negli anni ’60.

Il Castello di Zumelle è il meglio conservato di tutta la Valbelluna. Solo le fortificazioni periferiche sono andate completamente distrutte. Il nucleo centrale, con tanto di mura e di torre, è cinto da un profondo fossato, scavato nella roccia. Si accede al castello e alla piccola corte interna attraverso una strada che si arrampica lungo il pendio. La torre, alta 36 metri, è a pianta quadrangolare e presenta cinque piani, collegati da una scala in legno. Sul lato nord delle mura, si trova l’antica chiesetta dedicata a San Lorenzo.

Un salto indietro nel tempo. Un tuffo triplo carpiato nel Medioevo, per rivivere le atmosfere genuine e autentiche di un antico maniero, nel pieno della sua attività, tra artigiani, dame, cavalieri e pellegrini. Per respirare a pieni polmoni la storia, basta sedersi su una delle panche della taverna, o percorrere il porticato del castello. E in un attimo, ci si sente come un viandante dell’Alto Medioevo. O come un pellegrino sulla via dei grandi santuari. La torre, allestita secondo il modello della casa-torre, accoglie il visitatore come fosse un castellano, che dall’alto scruta la valle davanti al castello. Ai piani nobili del castello, invece, dame e cavalieri attendono il visitatore in un’atmosfera fantastica. In una delle ali dell’edificio trova spazio il reparto archeologico, ricavato nelle segrete del castello. Al piano superiore, un magnifico scriptorium, con tanto di biblioteca. E chissà, basta chiudere gli occhi e ritrovarsi proiettati nel passato.